venerdì 25 aprile 2008

INTERVENTO DI ALBINO CARBOGNANI SU "NUOVO ORIONE" E RUOLO DI SOSO NELLO STUDIO DEL BOLIDE DEL 18 LUGLIO 2007



Il fisico parmense Albino Carbognani, studioso di fulmini globulari (ne ricordiamo il libro del 2006 "Fulmini Globulari"), ha pubblicato sulla rivista di astronomia Nuovo Orione un’analisi dettagliata su un vistoso bolide comparso l’estate passata.

Si tratta dell’articolo, ampiamente illustrato, appena giunto in edicola:

Carbognani, Albino (2008, maggio). Bolidi e superbolidi sull'Italia. Nuovo Orione 192, 48-51.

Il 18 luglio 2007, alle 21.21’35", un bolide molto luminoso aveva attraversato i cieli dell'Italia centrale, settentrionale e nord-orientale con traiettoria da nord-est a sud-ovest.

Quella sera in particolare sull'Emilia-Romagna e sul Veneto il cielo era sgombro da nubi e si ebbero diverse testimonianze. Ciò che per noi è più interessante è il fatto che, a parte le numerose testimonianze casuali, Carbognani abbia fatto riferimento all’utilità per il suo lavoro delle osservazioni strumentali fatte a San Lazzaro (Bologna) ed a Monte Baldo (Verona), con particolare enfasi posta sul nostro sistema ottico SOSO.

Carbognani sottolinea: "... la cosa importante non è raccogliere tutte le possibili testimonianze come fossero francobolli, ma trovare quelle veramente utili alla ricostruzione dell'evento".
Tra le altre cose Carbognani è riuscito a calcolare il valore del diametro della testa del bolide e cioè quello della bolla di plasma che il meteoroide ha generato con l'attrito in atmosfera.
Per il tracciamento della traiettoria del bolide la stazione SOSO si è rivelata indispensabile.
La registrazione di bolidi non è certo la missione principale del sistema ottico SOSO, ma essi sono comunque eventi che per le loro caratteristiche di casualità, velocità, luminosità, ecc. presentano caratteristiche simili a quelle che assumono almeno alcuni tra i FLTA (Fenomeni Luminosi Transitori in Atmosfera), vero oggetto del nostro studio.

In questo caso il lavoro di Carbognani, è stato utile pure al "papà" di SOSO, il tecnico Massimo Silvestri, che tramite questo approfondimento sta sviluppando alcune migliorie al sistema di registrazione degli allarmi. E' anche grazie a questo tipo di sinergie, di cui siamo grati con l'Autore, che sarà possibile fare passi avanti nella ricerca strumentale sui Fenomeni Luminosi Transitori in Atmosfera.

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